Perchè questo sito
Questo sito nasce per raccogliere materiali, documenti fotografici e testimonianze storiche sulla fabbrica fondata a Seregno nel 1896 dai miei antenati.
Il libro vuole onorare la memoria non solo di chi ha fondato e diretto l'azienda ma anche di chi vi ha lavorato e dedicato risorse, energie ed impegno.
La bambina nella foto sono io, alla festa per il 75° anniversario della fondazione dell'azienda, nel 1974.
Il libro vuole onorare la memoria non solo di chi ha fondato e diretto l'azienda ma anche di chi vi ha lavorato e dedicato risorse, energie ed impegno.
La bambina nella foto sono io, alla festa per il 75° anniversario della fondazione dell'azienda, nel 1974.
Premessa e curiosità
Questa storia descrive la parabola di un’azienda metalmeccanica dal nome Costruzioni (poi Officine) Meccaniche Romildo Mariani, fondata a Seregno a fine ‘800 da un “padrone”, Romildo, portata al successo negli anni 40-60 dal figlio Romeo, l’altro “padrone” e infine caduta in declino negli anni 80 per mano del figlio adottivo di Romeo: mio padre Giuseppe.
Una storia rimasta sepolta sotto la polvere del tempo e quasi dimenticata: mio padre, orfano di guerra, personalità complessa e problematica, ha fatto di tutto per nascondere la memoria di Romildo e Romeo, forse sapendo di non essere alla loro altezza. Io ho voluto riportare alla luce questa storia, perché contiene insegnamenti ancora attuali e importanti. E anche perché loro, i miei antenati, ci tengono molto.
Il titolo ricorda il business dell’azienda (macchine per piegare e tagliare la lamiera) e la relazione tra valori e denaro.
Il titolo originario (“I due padroni”) richiamava sia le figure di Romildo e Romeo, sia il versetto evangelico “Nessuno può servire due padroni: o Dio o il denaro” e l’antitesi dichiarata tra spirito e materia. E si ispira al fondamento etico della ricchezza, che non è giusta o sbagliata in sé, ma in funzione del valore che le si da e dell’uso che si sceglie di farne. Cioè la differenza fondamentale, nell’approccio al lavoro, tra l’intento estrattivo, attaccato ai “soldi per i soldi”, e l’energia fruttifera dell’abbondanza, alla base di ogni autentica forma di sviluppo che punta al benessere di tutti, “padroni” e non. Compreso l’ambiente.
Il racconto si basa in gran parte su fatti storici e persone reali e aiuta a capire il presente per preparare un futuro migliore; ancora possibile, nonostante tutto. Ho inventato il minimo indispensabile, romanzando solo ciò che era impossibile scoprire, dopo la ricerca più minuziosa possibile, e ho scelto di fare così, incompresa da molti, perché la realtà è spesso molto più interessante dell’invenzione. Come dimostrano i testamenti dei miei trisnonni, trovati per un mezzo miracolo.
Ho scritto 7 libri, ma di marketing e gestione d’azienda. Mai avrei pensato di scrivere un romanzo. Divoro narrativa fin da bambina, ma ho sempre ritenuto di non saper articolare una storia, a meno che se la storia non avesse trovato me. E così è stato.
In che modo la storia ha trovato me, ve lo racconto un’altra volta. E’ un romanzo nel romanzo. Così come la mia ricerca su e giù per archivi, in mezzo a carte polverose e intonse da secoli, sbattendo il naso contro la burocrazia ma insieme a esperti, storici ed archivisti, a volte annoiati ma spesso appassionati.
Una storia rimasta sepolta sotto la polvere del tempo e quasi dimenticata: mio padre, orfano di guerra, personalità complessa e problematica, ha fatto di tutto per nascondere la memoria di Romildo e Romeo, forse sapendo di non essere alla loro altezza. Io ho voluto riportare alla luce questa storia, perché contiene insegnamenti ancora attuali e importanti. E anche perché loro, i miei antenati, ci tengono molto.
Il titolo ricorda il business dell’azienda (macchine per piegare e tagliare la lamiera) e la relazione tra valori e denaro.
Il titolo originario (“I due padroni”) richiamava sia le figure di Romildo e Romeo, sia il versetto evangelico “Nessuno può servire due padroni: o Dio o il denaro” e l’antitesi dichiarata tra spirito e materia. E si ispira al fondamento etico della ricchezza, che non è giusta o sbagliata in sé, ma in funzione del valore che le si da e dell’uso che si sceglie di farne. Cioè la differenza fondamentale, nell’approccio al lavoro, tra l’intento estrattivo, attaccato ai “soldi per i soldi”, e l’energia fruttifera dell’abbondanza, alla base di ogni autentica forma di sviluppo che punta al benessere di tutti, “padroni” e non. Compreso l’ambiente.
Il racconto si basa in gran parte su fatti storici e persone reali e aiuta a capire il presente per preparare un futuro migliore; ancora possibile, nonostante tutto. Ho inventato il minimo indispensabile, romanzando solo ciò che era impossibile scoprire, dopo la ricerca più minuziosa possibile, e ho scelto di fare così, incompresa da molti, perché la realtà è spesso molto più interessante dell’invenzione. Come dimostrano i testamenti dei miei trisnonni, trovati per un mezzo miracolo.
Ho scritto 7 libri, ma di marketing e gestione d’azienda. Mai avrei pensato di scrivere un romanzo. Divoro narrativa fin da bambina, ma ho sempre ritenuto di non saper articolare una storia, a meno che se la storia non avesse trovato me. E così è stato.
In che modo la storia ha trovato me, ve lo racconto un’altra volta. E’ un romanzo nel romanzo. Così come la mia ricerca su e giù per archivi, in mezzo a carte polverose e intonse da secoli, sbattendo il naso contro la burocrazia ma insieme a esperti, storici ed archivisti, a volte annoiati ma spesso appassionati.